Commemorazione del primo credente baha'i di Bari

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Il 22 settembre alle ore 19,00 presso villa Mazzacane in via Fanelli 293, i Bahai di Bari, città sensibile e attenta nei confronti dei giovani e delle loro azioni significative, desiderano ricordare il giovane Piero Mazzacane, primo barese ad aver accettato la Fede Bahai 50 anni fa, deceduto a solo 21 anni nel settembre del 1963.

 

Il voler condividere questo anniversario è scaturito anche dalle parole rivolte dal Sindaco Emiliano agli studenti, discorso che non si può che riportare integralmente.

“ A voi tutti che cominciate questo nuovo anno scolastico, voglio dire che costituite il fine di ogni sforzo dei papà, delle mamme, del sindaco e di tutti coloro che vogliono una città migliore per le future generazioni.

Voi tutti siete un’emozione ineguagliabile ed anche una responsabilità grandissima per il mondo degli adulti, ma dovete sapere che la vostra felicità, il vostro futuro, il lavoro che farete e le soddisfazioni che riuscirete ad ottenere dipenderanno solo da voi e, probabilmente dagli amici che conoscerete in classe, dai professori che colpiranno la vostra immaginazione e che vi faranno venire voglia di studiare, da un libro che avrete occasione di leggere, oppure dalla storia di un uomo o di una donna capaci di cambiare il mondo con la loro stessa vita.

Andare a scuola significa cogliere l’essenze di tutti coloro che hanno vissuto prima di noi, che hanno fatto grande l’umanità, coltivando il sogno della pace e della fratellanza tra i popoli.

Accogliete a braccia aperte i vostri compagni e le vostre compagne senza distinguere il ceto sociale, la loro religione, la loro origine e la loro lingua…”

Questo è ciò che fece il giovane Piero Mazzacane abbracciando il messaggio bahai che proclamava l’unicità di Dio e l’unità di tutti gli esseri umani chiamati a cooperare tra loro per il benessere di tutta la razza umana.

La sua sensibilità e acutezza spirituale hanno fatto di lui non solo il primo credente barese bahai ma anche quel giovane che seppe intravedere l’inizio di un Nuovo Ordine Mondiale e che pur nella sua breve vita seppe infondere tra i suoi familiari e amici la visione di un’era futura carica di speranza. Aprì la nostra città verso un cammino in ascesa e forse per questo un domani occuperà nei libri di storia un posto particolare .

Uno scrittore, Esselmont, scrisse:

“…se studiamo l’ascesa dell’uomo così com’è narrata nelle pagine della storia, appare evidente che il fattore principale del progresso umano è l’avvento, di tanto in tanto, di uomini che trascendono le idee dei loro tempi e divengono gli scopritori e i rivelatori di verità ancora sconosciute all’umanità. L’inventore, il pioniere, il genio, il profeta: sono questi gli esseri da cui dipende principalmente la trasformazione del mondo.

Carlyle ha detto: -la verità semplice, molto semplice, noi crediamo, è che…colui che possiede in sé una Saggezza immensa, una Verità spirituale ancora sconosciuta, è più forte, non di dieci uomini, non di diecimila, ma di “tutti” gli uomini che non la posseggano; egli li sovrasta con una forza eterea, angelica, come impugnando una spada forgiata nell’armeria dei Cieli, una spada cui non potrà validamente resistere una corazza o una  torre di bronzo-…..”

Oggi i sistemi educativi bahai sono apprezzati a tutti i livelli,dalle elementari all’università, sono un valido contributo per il benessere e l’evoluzione della società.

Una risposta alla domanda che si pose lo studioso Michele Lessona nel lontano “800”. Fu tra quei personaggi famosi che si occuparono della fede Bahai al suo sorgere e che a conclusione di una sua conferenza chiedendosi come sarebbe finito questo nuovo movimento religioso disse “…ai posteri l’ardua sentenza…”

A cura di Paola Bolsi