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Incontro interreligioso sul tema della pace

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Baha’i, Sikh, Islamici, Evangelici e Cattolici di Altamura insieme.
È follia pensare che ci sia mai stato un periodo nella storia dell'uomo in cui tutti gli abitanti di una nazione, di una regione, di una città, siano appartenuti alla stessa religione, l'omogeneità da questo punto di vista può solo essere una parvenza frutto del terrore e della repressione.

Anche ad Altamura, centro relativamente piccolo, hanno sempre convissuto diversi gruppi etnici, il centro storico ne conserva le tracce. Del resto è raro trovare persino nella stessa stanza due persone che la pensino allo stesso modo. Certamente la tendenza della società ad essere multietnica si sta progressivamente accentuando e rendendo sempre più visibile anche qui, è inevitabile. Pensare di poter fermare tale processo sarebbe come pretendere di fermare il moto dei pianeti. È pure inevitabile che vi siano scontri e incomprensioni, ma a questo si può in parte porre rimedio con la conoscenza reciproca. In parte perché restano sempre le ancestrali variabili della cattiveria, dell'interesse e della stupidità.

Un piccolo passo verso una maggiore conoscenza reciproca delle etnie nel nostro paese è stato compiuto domenica 9 gennaio, si è tenuto infatti presso l'auditorio della Chiesa della Trasfigurazione un incontro interreligioso. È stato organizzato da Gianfranco Mazzoni, di religione baha'i. Presenti altri Baha'i, Sick, Cristiani Evangelico-Battisti, tra i quali il Pastore di Altamura e quello di Bari, Islamici e Cattolici. «Il motivo di questo incontro è quello di stabilire un legame tra i cuori» ha affermato Giovanni Mazzoni nella sua breve introduzione «io credo che l'amore sia la forza più grande che possa unire i cuori, l'amore che lega le anime, che lega gli spiriti, che lega i cuori di persone appartenenti etnicamente a razze diverse […] però facciamo parte della stessa razza, apparteniamo tutti a una sola razza: la razza umana, anche se ce lo siamo dimenticati in questi momenti di guerra, in questi momenti di contrasti. Io credo che sotto il tetto dell'unico Dio, che possiamo chiamare Allah, Dieu, Gott, Zot, in albanese, batta lo stesso cuore, che è un cuore umano; e allora dobbiamo veramente trovare in un momento di ecumenismo, userebbe il termine la Chiesa Cattolica, trovare il motivo di abbattere quelle barriere che non sono servite a niente, che hanno soltanto fatto soffrire gli uomini e le donne di tutte le epoche […] Qualcuno mi ha chiesto perché ho organizzato in così poco tempo un incontro che avrebbe potuto avere una risonanza diversa. Il motivo è semplice: volevo legare questo incontro al significato religioso della parola Epifania: Rivelazione. Quindi i re magi che pare venissero dall'oriente, dall'Iran, e quindi questa tipologia dell'Epifania, della Rivelazione di Dio attraverso il Verbo, attraverso i suoi messaggeri: Mohammed, Bahà'u'llàh, Krishna, Zoroastro. So che da molti anni ormai la seconda domenica di gennaio è utilizzata per incontri interreligiosi, ma non sarò qui».

Dopo questa breve premessa sono stati letti brani tratti per lo più dalla Bibbia e da testi baha'i, riguardanti la pace o semplicemente argomenti che hanno colpito i lettori. Le letture sono state introdotte dalla suggestiva esecuzione al liuto arabo di un brano di tradizione persiana. Il musicista, Fedele Depalma, diplomato al Conservatorio di Bari in chitarra e mandolino, ha poi continuato ad accompagnare i testi con la chitarra. Simpatico corto circuito il momento in cui un ragazzo Sikh ha recitato una preghiera in lingua panjabi ed ha dovuto trattenere un sorriso nel guardare le facce attonite dei presenti, che naturalmente non avevano capito niente. A concludere l'incontro, un simbolico volo di colombe bianche.

Fonte: Altamuralife.it